Per le persone svantaggiate il lavoro è particolarmente importante. Esso offre loro nuove opportunità in merito agli aspetti economici, alla gestione del proprio tempo e alla riorganizzazione del quotidiano; d’altra parte chi non ha un ruolo è fuori dall´organizzazione sociale, indipendentemente dal fatto che sia svantaggiato o no.
Il lavoro che la cooperativa garantisce ai soggetti in inserimento è lo strumento per acquisire in modo autonomo le risorse economiche necessarie alla vita, e va inteso come veicolo di un’ azione di sostegno e di promozione umana. Il lavoro, tuttavia, di per sé non costituisce una garanzia di miglioramento complessivo della situazione personale di un soggetto emarginato: stabilità e sicurezza economica non portano di riflesso stabilità e sicurezza di migliore qualità della vita.
Il lavoro è spesso concepito come dispositivo unico dell´inserimento, quasi che tutta la posta dell´esclusione sociale si giochi nel lavoro, ma "inserimento" e "lavoro" sono due questioni collegate ma distinte.
La ri-abilitazione è un recuperare e un potenziare le capacità utili per un´attività competente lungo quattro assi o contesti: la casa, il lavoro, gli affetti e i saperi o competenze. Ciò consiglia di alleggerire la pressione sulla questione lavoro, evitando che il lavoro divenga l´aspetto totalizzante a cui sono vincolati in modo esclusivo la riuscita e il fallimento, l´entusiasmo e la frustrazione.
Ciò che è necessario, quindi, è la realizzazione di un progetto complessivo sul soggetto: non si può lavorare semplicemente sul suo inserimento lavorativo dimenticando le altre componenti della sua vita.